Con il taxi arriviamo fino all’incrocio tra la Broadway e la Park Row e poi decidiamo di proseguire a piedi fino a Brooklyng attraversando il famoso ponte. In fin dei conti che sarà mai! Che sarà mai?!??!?!? Non si arriva più… non sono tanto i quasi 2km di ponte, ma la delusione che si prova quando non si vede più acqua, ma terra ed ancora si cammina sul ponte. Sì, perché arrivati a Brooklyn bisogna ancora camminare sul ponte senza via d’uscita prima di arrivare ad un semaforo che sancisce la fine della maratona a dir poco massacrante. Con lo stomaco in subbuglio per la fame abbiamo proseguito fino all’arrivo a Fulton la zona dei locali per poter gustare la famosa pizza da Grimaldi’s. Purtroppo la fila esterna è molto lunga ed inizia a piovigginare. Per questo motivo decidiamo di andare oltre sia perché è tardi e Julia deve mangiare sia perché non vogliamo ammalarci. Decidiamo, quindi, di entrare da Shake Shack, una catena di fast food di livello superiore rispetto alle più famose concorrenti. Si fa la fila, si ordina poi viene rilasciato un telecomandino wireless che si accende e suona quando l’ordine sara’ pronto cosi nel frattempo si può prendere posto a sedere. Hamburger buono, ma non così eccezionale e poi estremamente caro. Bella la location perché si trova proprio davanti allo skyline di Manhattan. Fortunatamente durante la cena smette di piovere così possiamo andare a scattare qualche foto, beh un vero e proprio servizio fotografico interamente dedicato alla bellezza del panorama. Ovviamente decidiamo di tornare in hotel prendendo direttamente il taxi da Brooklyn fino a Manhattan perché ripercorrere il ponte per tornare indietro è fuori da ogni lucido pensiero. Massi acquista del latte per darlo a Julia prima di andare a letto visto che non ha gradito la cena. Arrivati in camera posiamo il bicchiere con il latte sul tavolino e Julia, con grazia ed eleganza, lo fa rovinosamente cadere sulla moquette. Una macchia enorme e nuovamente in giro per la città in cerca di altro latte. Fortunatamente è la caccia al tesoro è durata poco e Julia ha avuto la sua cena. Questa sera andiamo a dormire con un velo di tristezza nel cuore perché il viaggio è giunto al termine e domani ci aspetta il volo per tornare in Italia.
15 maggio… una serata a Brooklyn
Posted on Novembre 6, 2015