BOOM! eravamo rimasti al boom… Nel cuore della notte sento questo rumore sordo e mi ci vuole un nano secondo per capire cosa è successo “Massi, svegliati Julia è caduta!” Non si sa come, ma la piccolina rotolando rotolando ha superato i cuscini messi come barriera ed è caduta fortunatamente sulla moquette (quindi non si è fatta nulla). Un po’ di pianto per lo spavento e poi nuovamente da Morfeo questa volta attaccate l’una a l’altra con la colla più resistente del mondo. Poco dopo suona, inesorabile, la sveglia. Anche oggi ci aspetta una bella camminata, ma non ditelo al resto del gruppo che non è ancora consapevole della cosa. Come sempre ci incontriamo da SB per la colazione e poi pronti per il lungo tour. Da Columbus Circle passiamo per Lincoln Center dove, per poco, non rischio di essere investita da un camion che molto tranquillamente è passato con il rosso mentre attraversavo sulle strisce pedonali con il semaforo verde. Ovviamente ho litigato anche a NY senza problemi. Passare con il rosso a tutta velocità, rischiare di investire un pedone per poi fermarsi dopo 10 metri in coda al secondo semaforo rosso… UN FOLLE (per no dire altro)!!! Lungo il tragitto incrociamo il palazzo Dakota dove è stato ucciso John Lennon. Dentro Central Park giochiamo con uno scoiattolino mentre facciamo fare colazione a Julia. Ovviamente non possiamo non entrare all’American Museum of Natural History e sentirci per un attimo nel cast di Una notte al museo. Arriviamo poi al confine con Harlem, precisamente alla Columbia University dove da una parte ci sono i preparativi per le graduations e dall’altra ci sono le matricole che spingono carrelli colmi di libri, vestiti, cuscini e quanto serve per studiare al College… quanto avrei voluto studiare in un college americano! Julia sembra affascinata dall’Alma Mater e non posso che darle ragione. Dopo un’intera mattinata a camminare senza sosta siamo tutti stanchi e decidiamo, così, di prendere un taxi per tornare indietro. Ci porta al Solomon Guggenheim Museum al 1011 3rd Ave, il negozio di caramelle della figlia di Ralph Lauren, il regno dei golosi, con tanti colori e tante varianti tra cui poter scegliere. Passeggiando tra le stradine interne abbiamo scoperto un negozio forse di abbigliamento con tanti giocatori di polo in miniatura, veramente molto particolare. La passeggiata prosegue a ritmo di shopping, Foot Locker Store e non solo uno, tutti quelli possibili ed immaginabili per cercare un paio di Adidas che Massi aveva visto in California. Fortunatamente è arrivato anche il mio turno e mi sono persa nel fantastico mondo di Victoria’s Secret. Prima di tornare in hotel facciamo un breve salto da Toy’s e Willy Wonka a Times Square. Guardiamo l’orologio e ci rendiamo conto che siamo in estremo ritardo, diciamo che è quasi l’ora dell’appuntamento con i miei per poter poi trascorrere la serata a…
nell’Upper East Side. Purtroppo non fanno più accedere all’interno del museo senza biglietto (prima si poteva ammirare la scalinata). Decidiamo di pranzare in un ristorantino dietro al museo, dove abbiamo mangiato bene anche se molto caro (non ricordo il nome). Usciti dal locale ci siamo sentiti nel cast di Gosspi Girl prima e di 666 Park Avenue poi. Non potevamo certo non andare al Dylan’s Candy Bar sulla15 maggio…da Columbus Circle alla Columbia University tra Upper West and East Side
Posted on Novembre 5, 2015