I veri bulli spesso sono i genitori.
Frase diretta, dura, di impatto, che può non trovare consensi, ma che nasconde una sua verità. Non dico che lo facciano con cattiveria (va beh, a volte lo penso), però lo fanno e lo fanno anche frequentemente.
Mi capita sempre più spesso di conoscere e di confrontarmi, cioè scontrarmi, con genitori che non svolgono il difficile ruolo di educatore dei propri figli. Per educare intendo far capire ai bambini/ragazzi che può capitare di sbagliare, ma l’importante è chiedere scusa e imparare dall’errore appena commesso e non ripetere lo stesso errore in futuro.
Errare humanum est, perseverare autem diabolicum.
Non capisco se lo fanno perché non capiscono per un loro limite mentale e, così facendo, non aiutano i loro figli, cioè sono convinti che fanno bene, oppure lo fanno per superbia e arroganza.
In fin dei conti, riconoscere che il proprio figlio ha commesso un errore e aiutarlo a capire dove e come ha sbagliato è un grande insegnamento.
Dopo questa premessa vi racconto cosa mi è capitato nell’ultimo periodo. Ci sono dei genitori che, pur di non ammettere uno sbaglio loro o dei loro figli, ti manderebbero in galera. Ci sono persone che, pur di non chiedere scusa, ti sputano addosso le loro colpe e ti mettono in bocca le loro parole. Impossibile? Leggete questa storia triste, ma vera.
Porto mia figlia a scuola con un leggero ritardo, ma con una schiacciata alla Mila Hazuki riesco a piazzarla in fondo alla fila senza dare troppo nell’occhio. E mentre la vedo sparire, marciando dietro la maestra con il suo zaino pesante, inizio a dirigermi verso casa con il sorriso sulle labbra.
Torno a prenderla all’uscita di scuola e il sorriso lascia il posto a un’incazzatura che non potete neanche immaginare. Capisco immediatamente che qualcosa non va. Mia figlia viene velocemente verso di me tremando.
“Mamma, è successa una cosa brutta.” – E le lacrime iniziano a bagnarle il viso.
Mi abbasso e la abbraccio. “Cosa può essere successo di così brutto?”
“Mamma, mi vergogno a dirtelo.”
“Sai che mi puoi dire tutto.”
“Sono sicura che ti arrabbi.”
“E’ vero, posso arrabbiarmi però ti voglio bene e poi sai che mi arrabbierei di più se mi nascondessi la verità.”
“Mamma, X e Y hanno detto che sei scema.”
“Ah! Lo sai perché lo hanno detto? No?! Perché non saranno mai come noi e vorrebbero tanto esserlo. Come la volpe che non arriva all’uva e allora dice che non è buona. Ora raccontami bene come è successo e come hai reagito tu.” – Mentre andiamo verso casa mi volto e vedo X con la mamma che mi fissa. Ho l’istinto di tornare indietro e dirne 4 a quella falsa famiglia del Mulino Bianco, ma guardo fissa verso casa e continuo a camminare.
Bambine che parlano come adulti. Di chi può essere la colpa?
Come detto, mia figlia era in coda alla fila perché arrivata in leggero ritardo. All’inizio della fila c’erano X e Y che, invece di pensare alle Barbie, ai compiti e ai cartoni animati, parlavano tranquillamente di me.
“E’ vero che la mamma di Julia P. è scema?”
“Si, quella è proprio scema.”
“Quella scema. E’ proprio una scema”
Altre due compagnette di classe le hanno rimproverate e poi sono andate da mia figlia raccontandole tutto. Ovviamente Julia si è messa a piangere ed è andata dalla maestra che, avendo assistito, ha rimproverato le due bambine del discorso. X ha chiesto scusa a mia figlia mentre Y non ha voluto.
Il pomeriggio ho avuto un chiarimento con la mamma di X che, dopo un confronto con la figlia, mi ha chiesto scusa. Per me era già terminata quando X aveva chiesto scusa a mia figlia, però ho ringraziato con la speranza di non essere più al centro di un fatto così grave. Anche perché mortificare così tanto una bambina davanti a tutti è veramente qualcosa di tanto brutto.
Genitori che educano e genitori che incitano.
Mentre i genitori di X hanno chiesto scusa ammettendo l’accaduto, i genitori di Y hanno negato tutto attribuendo tutta la colpa a X. Alla fine ero quasi io che dovevo chiedere scusa a loro.
Ovviamente con i genitori di Y non ho parlato io personalmente perché, conoscendo i soggetti, sapevo già il finale. Il coinquilino ha parlato con il papà di Y il quale, pur di avere sempre ragione e nonostante la presenza di testimoni, ha avuto il coraggio di dire che la figlia non ha fatto e detto nulla. In pratica X ha fatto un omologo e tutti i testimoni sono bugiardi.
La morale di questa storia?
Nella vita si può sbagliare, l’importante è riconoscerlo e chiedere scusa!
Non mi sento di incolpare le bambine, o almeno non incolparle troppo, perché non posso pensare che quelle frasi siano il frutto di pensieri loro. Sicuramente le avranno sentite dalla famiglia. I bambini sono spugne e assorbono molto dall’ambiente circostante.
La famiglia di X ha ammesso, chiesto scusa e parlato con la figlia.
La famiglia di Y ha negato, non ha chiesto scusa e ha dato la colpa a X.
I veri bulli spesso sono i genitori…
Voi cosa ne pensate?