Abbiamo deciso di fare una vacanza di mare per Julia, per aiutarla ad ammalarsi meno il prossimo inverno, perché l’aria di mare aiuta a liberarsi, no? Il suo primo anno di nido è stato quasi un incubo, lei dal lunedì al venerdì stava bene ed andava a scuola per poi ammalarsi nel weekend, io dal lunedì al venerdì chiusa in ufficio e nel weekend chiusa in casa. Abbiamo saltato feste di compleanno, eventi, passeggiate, pranzi con gli amici. Abbiamo, quindi, optato per una vacanza nel Salento che in messapico significa mare, e che mare! Binomio perfetto mare = salute migliore. Forse binomio perfetto per tutti, ma non per me il cui binomio è stato mare = due settimane devastanti con tosse e raffreddore perenne, una tragggedia come si dice a Roma. Abbiamo deciso di andare in Puglia perché è bella, perché si mangia bene, perché il suo mare ci rende orgogliosi nel mondo, perché è… lunga, decisamente troppo lunga e noi dove decidiamo di fermarci? Sul tacco. Perché è tanto bello? Si anche, ma soprattutto perché oltre non potevamo andare. E se i tacchi sono tra i migliori amici delle donne, il Salento è tra i migliori amici dei vacanzieri. Da qualsiasi parte dell’Italia si decida di raggiungere il Salento il viaggio è lungo, anche da Bari è lungo e si lamentano, ma ne vale la pena ve lo assicuro. Il Salento ha il mare bello quasi ovunque, sia l’Adriatico sia lo Jonio vi daranno soddisfazioni e, se non sapete quale scegliere, optate per la zona di Leuca in cui i due mari si incontrano. Oppure fate come noi, prendete casa/hotel sull’Adriatico e poi andate al mare sullo Jonio, certi viaggi tutti i giorni. Potrebbe sembrare un’idea malsana però, ora che ci penso, il mare è bello sullo Jonio e le città sono belle sull’Adriatico.
Mare se amate la scogliera l’Adriatico fa per voi, ma non per i vostri bimbi soprattutto se sono molto piccoli. L’acqua è bella , tendente al blu scuro sia perché è subito profonda sia perché non c’è spiaggia, per gli amanti dei tuffi è la costa ideale. Ovviamente è difficile piantare un ombrellone, impossibile creare castelli di sabbia, rischioso per eventuali scivolate sugli scogli, però c’è da dire che in alcuni casi ci sono le scale per uscire dall’acqua. Anche sulla costa adriatica ci sono spiagge, ma sono talmente poche che sono prese d’assalto e la convivenza potrebbe non essere delle migliori. Il primo giorno siamo stati in una piccola spiaggia talmente affollata che era quasi impossibile raggiungere il bagnasciuga e, una volta raggiunto, quasi impossibile entrare in acqua. Se amate la sabbia e il mare basso la costa jonica fa proprio per voi. Ogni giorno una spiaggia diversa e ci siamo trovati quasi sempre bene, soprattutto la prima settimana di luglio quando ancora non erano così inflazionate e sporche. Sì, perché con l’arrivo dei vacanzieri, turisti e delle barche il mare e le spiagge hanno cambiato veste, buste di plastica in acqua, bottiglie sulla spiaggia, carte di merende, per non parlare di sigarette nascoste ovunque nella sabbia. Un vero peccato rovinare ciò che abbiamo di bello. A Lido Marini abbiamo trovato, purtroppo, il tappo di una siringa e da quel momento ho costretto JP a non giocare con la sabbia. Capisco che gli incivili siamo noi però gli enti locali dovrebbero tutelare di più le loro spiagge anche perché sono località che vivono di turismo e, in posti del genere, non ci tornerei più. Indubbiamente mare bellissimo ma, prima di tutto, la sicurezza di mia figlia e degli altri bimbi. Costringerli a non giocare con la sabbia è una vera violenza.
Sole se siete amanti del sole è la vostra vacanza ideale, però attenzione ai bimbi. Le scottature sono all’ordine del giorno perché nel Salento c’è lu sule, lu mare, lu ientu e proprio il venticello vi fa andare avanti che è una bellezza e poi la sera si piange. Noi, da brave ex lucertoline, siamo diventati un po’ intolleranti al sole. Carino, ci piace, ma anche no! Le nostre creme solari tutte con spf 50 e, nonostante tutto, un giorno ci siamo arrossati come gamberoni, insomma ad un passo dall’ustione (ah, per inciso, spf 50 + ombrellone for ever). Se voi adulti amate diventare neri carbone fatelo (vi ricordo, però, che non è cool essere troppo abbronzati), ma proteggete i bambini. Meglio farli tornare bianchi, ma senza conseguenze future. Purtroppo il sole non ti mostra subito i suoi danni, se non proprio quelli drastici. Ecco, io da piccola odiavo farmi mettere la protezione e non perché volevo abbronzarmi (che ne capivo), ma perché volevo giocare con gli amici e la crema mi dava fastidio. Bene, oltre ad essermi ustionata più volte, talmente tanto da dover poi indossare la maglietta sempre anche per fare il bagno (e se mi dava fastidio la crema figuriamoci una maglietta), oggi devo fare controlli dermatologici periodici. Chi mi conosce sa che sono piena di nei, ma in realtà non sono veri nei, sembrano nei ma sono lesioni solari vecchie dovute ad una cattiva esposizione al sole quando ero piccola. Quando ho scoperto di essere incinta ero felicissima, ma dopo una settimana da questa lieta notizia ho scoperto che mi era appena stato tolto (il giorno prima l’aver fatto il test di gravidanza) un basalioma nodulare pigmentato. Immaginate il mio stato in quel momento, dalle stelle alle stalle. Ecco, se voi volete diventare nere fatelo, ma pensate ai vostri figli e al loro futuro.
Rispetto, questo sconosciuto! Bisogna portare rispetto al prossimo ed insegnare il rispetto ai più piccoli. Rispetto per gli altri, rispetto per gli animali, rispetto per la natura e le cose. Dire ai propri figli che non si gettano le carte in terra mentre lo abbiamo appena fatto noi non va bene, il rispetto si insegna praticandolo. Le spiagge, con un minimo di accortezza, sarebbero più pulite e belle. Montare l’ombrellone facendo ombra al vicino ed occupando quell’ombra con le proprie cose mettendole sugli asciugamani degli altrio non va bene. Per noi fare un familybagno in mare equivaleva perdere diritto sulle nostre cose e i nostri spazi, ma come è possibile? In alcuni casi c’era talmente tanto spazio che ci risultava ridicolo essere così appiccicati, in alcuni casi abbiamo anche discusso. I nostri teli mare, uno blu, uno rosa, uno rosso. Un bimbo di circa 3 anni raggiunge il bagnasciuga passeggiando sul telo rosso riempiendolo di sabbia, è un bimbo lascio correre. Subito dopo di lui la madre che, tranquillamente, passa sul telo rosso. E no! “Signora scusi, se si sposta fa passare Angelina Jolie” – “Eh?” – “Credo lei abbia scambiato il nostro telo per un red carpet” – E che cavolo! (aggiungerei). Un’altra volta arriva un tizio con un bimbo, un coccodrillo a dimesioni naturali, un po’ di giochi e si sistema accanto a noi in uno spazio di circa mezzo metro quadrato. Sguardo di intesa tra me e il coinquilino, ma è solo con un bambino quindi lasciamo correre. Era solo con un bambino, era una tattica quella. Poggiato il coccodrillo sulla sabbia si palesano donne, bambini, sedie, ombrelloni, un negozio di giocattoli. Sguardo preoccupato tra me e il coinquilino. Una delle donne annuncia “Io mi sposto di quà” – “No, beh. Tranquilla vieni vieni” (gli anni nella capitale hanno donato al coinquilino quella sana ironia romana). La signora guardandomi chiede “E’ ironico?” – “Abbastanza”.
Strutture il Salento ha tante spiagge, ma non tutte sono attrezzate. Francamente io preferisco la spiaggia libera perché negli stabilimenti c’è poco spazio e, se non capiti in prima fila, manca l’aria. La spiaggia libera, purtroppo, non è curata ed è un peccato. Tra cartaccia, bottiglie, sigarette, qualche volta escrementi visibili ad occhio nudo di un ipovedente, tappo di siringa (il tappo di siringa non mi va giù, che ci volete fare?) anche Alberto Tomba dei tempi migliori avrebbe avuto difficoltà a fare lo slalom. In alcuni casi è stato impossibile trovare un bar per un caffè, in altri casi avevamo l’imbarazzo della scelta come a Torre Lapillo dove abbiamo acquistato dei cornetti enormi.
Strade le strade in Puglia sono… sono… ma che strade ci sono in Puglia?!? Spesso ci siamo trovati nel mezzo del cammin di nostra vita in una selva oscura che la diritta via era smarrita con il navigatore che continuava a portarci in strade chiuse o in luoghi ameni ancora ignoti ai più. Le strade nel Salento sembrano belle, strada provinciale, strada statale, strada asfaltata, strada non asfaltata, fino ad arrivare a percorrere strade allo strato brado che diventano sempre più strette e sempre più impervie dove passa a mala pena un’auto e sono a doppio senso che, se disgraziatamente, incontri e ti scontri (il frontale è inevitabile in questi casi) non so proprio chi prenderà il coraggio di azionare la retromarcia. Bu-Ttiam-Mo-Le-Giù, ma no buttiamole proprio. I Paesi nel Salento hanno nomi bizzarri e così dopo Salve c’è Depressa e poi ci sono loro, i paesi fantasma dove ogni forma di vita è un miraggio, dove i negozi sono sempre chiusi, le case deserte e regna sovrano il silenzio.
Bimbi il Salento è tra le mete di vacanza ideali per i bambini. Ovunque si incontrano famiglie, le città sono attrezzate con parchi giochi e, lungo le strade, si vedono tanti cartelloni con eventi in cui partecipano i loro beniamini tipo Masha e l’Orso ed altri personaggi della tv. Inoltre, le spiagge sabbiose consentono la costruzione di enormi castelli di sabbia più o meno belli. L’acqua bassa consente, anche ai meno esperti, di poter fare tantissimi bagni ma il cambio repentino del vento è pericoloso per chi si allontana troppo dalla riva perché la formazione di onde improvvise e l’insorgere di correnti potrebbe ostacolare il ritorno all’acqua bassa.
Oltre il mare c’è di più il Salento non è solo mare, ma cibo, danze popolari, grotte misteriose ed affascinanti, sagre, eventi e tante località da visitare perché veramente belle. Parlerò, dettaglitamente, nel diario di viaggio di Lecce, Santa Maria di Leuca, Otranto, Castro e della nostra esperienza con JP.