…Il primo posto se lo aggiudica… DRIIIIIIIINNNN!!!!! Caspita, cosa è questo rumore? E’ scattata la sirena? Un allarme? Cosa è successo? Ah, no! E’ la sveglia che suona, inesorabile e spietata. Mi sveglio e sento qualcosa di duro nei reni, mi alzo ma non mi sento particolarmente bene. Poi tutto mi diventa chiaro. Julia mi ha preso a calci tutta la notte per poi decidere di posizionare il suo ginocchio lì, proprio tra i reni (peccato siano i miei).
Navigo in internet mentre faccio la colazione, mi preparo il pranzo, mi lavo, mi vesto, mi tru… no, non mi trucco perché Julia mi reclama. Lei è come il marchese del grillo, quando si sveglia tutti sono a rapporto soprattutto la sottoscritta. Mi dedico interamente a lei, le preparo la colazione, la lavo, la vesto e… sono in stramega ritardo e devo ancora truccarmi. Arriva mia madre che la prende per portarla a scuola e mi dice “Stai calma. Cosa potrà mai succedere per un piccolo ritardo…”. Cosa secondo voi?
Esco di casa con un occhio lilla e uno nero, con i capelli pettinati a metà e con una faccia che grida SONNO! Sono in ritardassimo quindi inizio a correre, a fare slalom tra la folla, a saltare gli ostacoli per catapultarmi in metropolitana. Anzi no, non è possibile. La metro è chiusa ma trovo un piccolo varco e mi intrufolo, arrivo in banchina, anzi no. Non è possibile raggiungere la banchina perché un fiume di gente staziona sulla banchina, sotto la banchina, tra le scale. Chiedo cosa è successo (sospetto un suicidio) e mi rispondono MANCANO I TRENI. Ma come sarebbe a dire che mancano i treni?!?!?!? Ma stiamo scherzando? No! Non scherzano da queste parti. Se dicono che mancano i treni mancano i treni, stop.
Decido di andare nella direzione opposta perché sono furba io. Beh, ci sono altre mille persone che hanno deciso, proprio oggi, di essere furbe come me e insieme a me. Torno indietro e sento il treno arrivare (pensa positivo, pensa positivo…), le porte si aprono davanti a me (botta di cxxo vieni a me per una volta), faccio un passo in avanti e vengo travolta dalla mandria di bufali che stazionava sulla banchina insieme a me. Sembravano tante pecorelle a prima vista e invece… l’apparenza inganna (l’ho sempre detto io).
Io e mister puzza siamo vicini vicini (che cu, ehm cioè che fortuna!). Giunta a destinazione baratto la mia borsa per una boccata di aria pulita. Finalmente vedo la luce, sento aria fresca, apro le narici per riprendermi e inalo una bella boccata di sigaro puzzolente. Una cosa nauseabonda (ma che è oggi!??!?). Signori miei non fumate il sigaro la mattina presto, ma neanche durante la giornata. Puzza e non siamo a Cuba. Se proprio non potete farne a meno acquistate quelli aromatizzati (tipo al cappuccino la mattina), ma la puzza di sigaro quella greve anche no!
Le ore in ufficio filano lisce tra problemi, seccature e rogne. Durante la pausa pranzo scopro lui e la sua genialità. Del tipo se non trovi qualcosa inventala e lui non trovando un parcheggio l’ha inventato. Strani personaggi i proprietari delle Audi (coinquilino compreso). I vigili? Inutili in certi casi. Mille telefonate giocando a rimbalzino. Si, un comando ti rimbalza a un altro fino a tornare al primo comando e ripartire da capo. Divertente come gioco, no? “Signora perché chiama?” – “Per fare due chiacchiere.” – … “Signora ma non ci siamo già sentiti prima? Le avevo detto di fare il 96 finale perché ha richiamato qui?” – ” Perché mi piace la sua voce. Secondo lei? Ho chiamato il 96 finale, che mi ha detto di chiamare il 38 finale, che mi ha passato la sala operativa, che mi ha passato lei, che al mercato mio padre comprò. Se andavo davvero alla fiera dell’est a piedi facevo prima.” Dopo 15 minuti sono due le cose: o rinunci e mandi tutti a fare in c… o ti incavoli e mandi tutti a fare in c… del tipo, modificando l’ordine degli addendi il risultato non cambia. Secondo voi cosa ho fatto? Va beh, questa è semplice.
Esco dall’ufficio in ritardo rispetto alla tabella di marcia (si vede che oggi il ritardo va di moda) e mi precipito al supermercato per comprare la cena. Arrivo in cassa schivando l’attacco di una che pensa di essere furba al punto tale da volermi passare avanti. A me!?!? Non ha capito che sta cercando di rubare a casa di ladri. Tutta soddisfatta mi avvio verso casa, apro la porta di casa e un pensiero mi assilla. Il pensiero diventa realtà quando capisco che ho comprato tutto tranne la cena. Che si fa in questi casi? Semplice, si ordina la pizza a domicilio e poi si va a dormire .