Quale è il dilemma più in voga nella vita di noi essere umani? Voler essere quello che non siamo e avere quello che non abbiamo. Mi spiego meglio. Chi è riccia vorrebbe essere liscia e viceversa, chi è bassa vorrebbe essere alta mentre chi è troppo alta vorrebbe esserlo meno, chi ha una prima vorrebbe avere una terza mentre chi ha un seno troppo abbondante si lamenta e da quì potrei continuare all’infinito. Diciamo che “invidiare” (non inteso con il mero senso negativo del termine) è uno sport che sappiamo fare tutti molto bene e che, almeno una volta al giorno, pratichiamo con estrema dedizione. I single cercano la stabilità sentimentale delle coppie mentre le coppie cercano la libertà dei single, i poveri cercano la tranquillità economica che hanno i ricchi mentre i ricchi cercano la semplicità che hanno i poveri. Ciò che hanno gli altri, ciò che sono gli altri ci affascina sempre. A questo punto mi chiedo…ci sarà mai un punto di incontro? Quel BEP (Break Even Point) che tanto amavo all’università, quel punto di pareggio dove non ci sono né perdite né profitti. Ecco, scrivendo di getto inconsciamente ho scritto proprio il mio pensiero. Di tutti i miei studi economici ricordo due concetti, la famosa np*q e il saggio BEP. Mi sono resa conto che a me non interessa avere più degli altri, ma neanche meno. Io non voglio emergere per togliere qualcosa a qualcuno, ma non permetto neanche che qualcuno possa emergere grazie al mio lavoro. Gli uomini sono molto più bravi a trovare il loro BEP e condivido il pensiero di alcune aziende sul voler puntare sul man power. Per loro esistono pochi concetti molto elementari, mangiare/bere/sesso, videogames/sport e lavorare in gruppo. Per noi donne esistono mille sfumature che, a forza di sfumare, ci fanno sfumare gli obiettivi. Ed è un vero peccato perché siamo brave, spesso anche più degli uomini, ma siamo complicate e, tra una cosa complicata ed una semplice,la scelta ricade quasi sempre su quella semplice. Se in un team di uomini viene premiato il singolo per spiccate doti gli altri si congratulano, qualcuno rosicherà, ma tutti andranno a bersi una birra al pub. Se in un team di donne viene premiata la più “brava” una o due si congratuleranno, tutte rosicheranno e alcune inizieranno già a meditare vendetta. Ecco, questo tipo di ragionamento mi fa venire i brividi perché penso che se oggi vieni premiata tu domani vengo premiata io e sempre vince il team. Il BEP è quel punto di equilibrio tra la vittoria e la sconfitta, cioè la partecipazione, il mettersi in discussione, il voler dimostrare non tanto agli altri ma soprattutto a se stessi che gli obiettivi si raggiungono se si crede in se stessi ed in gruppo si possono raggiungere prima, con minore sforzo e più allegria. Il BEP non si deve trovare solo nel lavoro, ma anche nella vita quotidiana soprattutto se parliamo di una donna/mamma/moglie/lavoratrice e, in questo caso, le cose si complicano perché le variabili che entrano in gioco sono tante. Spesso capita che osserviamo con ammirazione/invidia una mamma che riesce meglio di noi nella gestione della casa/famiglia, una mamma che cucina piatti buonissimi che i figli mangiano con gusto, una mamma che riesce a creare fantastici giochi per intrattenere i bimbi. Ecco, invece di osservare da lontano rosicando nell’animo, avviciniamoci e chiediamo consigli, suggerimenti, diciamole che sta facendo un buon lavoro, non è detto che quella mamma non trovi qualcosa di speciale in noi e così si possa arrivare ad un aiuto reciproco raggiungendo il famosissimo BEP.
Ecco, non volevo tediarvi con una lezione di economia ma augurarvi di trovare il vostro BEP, punto di equilibrio tra i vostri sogni e la realtà, tra ciò che vorreste essere e ciò che siete, tra ciò vorreste avere e ciò che avete perché, solo dopo aver trovato il BEP, si può volare verso il successo. Buon weekend…